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Manutenzione Attrezzature ed Impianti Antincendio

Le Attrezzature Antincendio sono quei dispositivi di protezione che possono essere utilizzati sia singolarmente in regime autonomo, sia come componente di un impianto automatizzato.
Tali attrezzature ed i conseguenti impianti si possono suddividere in due categorie:
- Categoria di Protezione Attiva per la lotta contro gli incendi
- Categoria di Protezione Passiva per la lotta contro gli incendi
  
Di seguito viene descritta in linea generale la manutenzione delle più comuni attrezzature ed impianti utilizzati in ambito civile ed industriale.
 
Per una migliore comprensione ed approfondimento consigliamo di visitare www.uman.it  


PROTEZIONE ATTIVA
 
I) Gli Estintori d'Incendio
 L'Estintore d'Incendio, noto anche come Presidio, è lo strumento di protezione attiva più diffuso. Esso è presente in strutture ospedaliere, in complessi condominiali, in Aziende pubbliche e private, in negozi, supermercati, etc.
La sua funzione principale è quella di intervenire in caso di Principio di Incendio.
Gli estintori si possono catalogare con più categorie come tipo utilizzo, destinazione d'uso, durata utilizzo. E' più comune però diversificarli tra loro per tipo di estinguente.
Gli estintori possono essere quindi:
- A Polvere
- A Schiuma
- Ad Anidride Carbonica (CO2)
- A Gas Speciali (HCFC)
- Idrici
Inoltre gli estintori possono essere manuali o automatici, a seconda del servizio che devono andare a svolgere.
 
La Manutenzione degli estintori è regolamentata dalla Norma Tecnica di riferimento UNI 9994:2003 "Apparecchiature per estinzione incendi; estintori d'incendio; manutenzione"
Questa norma indica le periodicità degli interventi di manutenzione e le modalità di esecuzione.
Sono previste 4 distinte fasi di manutenzione:
- Sorveglianza (art. 5.1 norma UNI 9994:2003)
- Controllo (art. 5.2.  norma UNI 9994:2003)
- Revisione (art. 5.3.  norma UNI 9994:2003)
- Collaudo (art. 5.4.  norma UNI 9994:2003)
  
 Sorveglianza
Consiste nella esecuzione, da parte di personale interno all'azienda e con frequenza non definita dalla norma (si consiglia frequenza mensile), dei seguenti accertamenti:
- l'estintore sia presente e segnalato con apposito cartello
- l'estintore sia chiaramente visibile, immediatamente utilizzabile e l'accesso allo stesso sia libero da ostacoli
- l'estintore non sia manomesso
- i contrassegni distintivi siano esposti a vista e siano ben leggibili
- l'indicatore di pressione (se presente) indichi un valore di pressione compreso all'interno del campo verde
- l'estintore non presenti anomalie (ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni, ecc.)
- l'estintore sia esente da danni alle strutture di supporto ed alla maniglia di trasporto; se carrellato abbia le ruote funzionanti
- il cartellino di manutenzione sia presente sull'apparecchio e correttamente compilato
Tutte le eventuali anomalie riscontrate devono essere subito eliminate.
 
Controllo
Consiste nella esecuzione, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto e con frequenza semestrale, di una verifica dell'efficienza dell'estintore tramite una serie di accertamenti tecnici specifici a seconda del tipo di estintore (che omettiamo in quanto sotto la responsabilità della ditta di manutenzione).
 
Revisione
Consiste nella esecuzione, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto, di una serie di accertamenti ed interventi per verificare e rendere perfettamente efficiente l'estintore. Tra questi interventi (tutti elencati all'art. 5.3 della UNI 9994:2003), è inclusa la ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente presente nell'estintore (polvere, CO2, schiuma, ecc.).
La frequenza della revisione e, quindi, della ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente è:
- estintori a polvere: 36 mesi (3 anni)
- estintori a CO2: 60 mesi (5 anni)
- estintori a schiuma: 18 mesi
Ovviamente la frequenza parte dalla data di prima carica dell'estintore.
 
Collaudo
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto, la stabilità dell’involucro tramite prova idraulica.
La periodicità del collaudo è:
- estintori a CO2: frequenza stabilita dalla legislazione vigente in materia di gas compressi e liquefatti, attualmente 10 anni;
- altri estintori non conformi alla Direttiva 97/23/CE (cioè non marcati CE): 6 anni
- altri estintori conformi alla Direttiva 97/23/CE (cioè marcati CE): 12 anni
La data di collaudo e la pressione di prova devono essere riportate sull'estintore in modo ben leggibile, indelebile e duraturo.
 
 
II) Complessi Naspi/Idranti
La norma di riferimento per la manutenzione degli idranti è la UNI EN 671/3 che indica le periodicità degli interventi e le modalità d’esecuzione.
Le operazione da effettuarsi normalmente sono:
Sorveglianza
Consiste in una verifica periodica atta a verificare principalmente che gli idranti/naspi siano presenti, non presentino segni di manomissione e che siano facilmente accessibili.
 Occorre inoltre verificare la presenza di tutti i componenti dei naspi e degli idranti e che le cassette di corredo degli idranti siano complete di tutti gli accessori
 
Controllo
Consiste in una verifica semestrale atta a verificare che le istruzioni d’uso siano chiare e leggibili, la localizzazione sia chiaramente segnalata, i ganci per il fissaggio atti allo scopo siano fissi e saldi, non vi siano segni di danneggiamento nella cassetta e che i portelli della stessa si aprano agevolmente. 
Si deve verificare il funzionamento degli attacchi per autopompa controllando che le valvole d’intercettazione e di mandata siano di facile manovrabilità e si deve lasciare la valvola d’intercettazione in posizione aperta con il ripristino di eventuali sigilli.  
Per gli idranti soprassuolo e sottosuolo di deve verificare che le valvole siano di facile manovrabilità e che i tappi di chiusura siano facilmente apribili. Verificare che il contenuto delle cassette a corredo d’idranti sia completo di tutti i componenti necessari al corretto utilizzo dello stesso.
Manutenzione
Consiste in un intervento annuale durante il quale, oltre alle operazioni previste per il controllo, si verifica l’integrità della manichetta in tutta la sua lunghezza tramite prova a pressione di rete.  
La tubazione deve essere controllata in tutta la sua lunghezza per rilevare eventuali screpolature, deformazioni, logoramenti o danneggiamenti. Qualora la tubazione presenti qualsiasi difetto deve essere sostituita o collaudata alla massima pressione d’esercizio.  
Si verifica inoltre che le bobine ruotino agevolmente in entrambe le direzioni, il supporto dei naspi orientabili possa piroettare agevolmente fino a 180°. Si deve lasciare il naspo antincendio e l’idrante a muro pronto per un uso immediato. Nel caso siano necessari ulteriori lavori di manutenzione è necessario informarne l’utilizzatore e collocare sull’apparecchiatura un’etichetta “FUORI SERVIZIO"
 


PROTEZIONE PASSIVA
 
Le attrezzature di protezione passiva hanno lo scopo di "isolare" e "contenere" per un determinato periodo di tempo un incendio all'interno di una zona detta "volume di controllo".
 
Serramenti Tagliafuoco
Per serramenti tagliafuoco si intendono le porte, i portoni, le serrande ignifughe.
I serramenti tagliafuoco sono caratterizzati da una dicitura particolare (es. REI120) che serve ad identificare le loro qualità protettive.
 
Per le porte ed i serramenti resistenti al fuoco ad oggi non è presente alcuna norma di riferimento che specifichi termini e modalità di effettuazione dei controlli, per cui, in questo caso, è necessario fare riferimento alle istruzioni del produttore (contenute nel manuale di uso e manutenzione che deve essere fornito all’acquisto) nel quale sono quindi indicate tipologia e periodicità dei controlli necessari, caso per caso.
Noi consigliamo  di leggere attentamente tale manuale in quanto è possibile, ad esempio, che gli interventi sui dispositivi di auto-chiusura siano riferiti al numero di cicli di apertura del serramento e quindi, in relazione all’uso, la frequenza delle operazioni manutentive possa essere inferiore ai sei mesi genericamente previsti dalla normativa.

 
Il riferimento per l’attività di controllo e manutenzione sulle misure di protezione antincendio è contenuto in più dispositivi normativi:
  • ·       l’allegato VI al DM 10 marzo 1998, che definisce come:
Sorveglianza : controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.
Controllo periodico : insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti.
Manutenzione : operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti.
Manutenzione ordinaria : operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie e comporta l’impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzioni di parti di modesto valore espressamente previste.
Manutenzione straordinaria : intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione.
  • ·       l’articolo 5 del DPR 37/98, comma 1, il quale stabilisce che:
Gli enti e i privati responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi hanno l’obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono indicate dal Comando nel Certificato di Prevenzione Incendi …… .
E’ quindi necessario, in assenza di diverse indicazioni contenute nel Certificato di Prevenzione Incendi, sottoporre a controllo le porte resistenti al fuoco almeno ogni sei mesi, controllo che dovrà essere compiuto da parte di personale competente e qualificato.
Per i luoghi di lavoro il datore di lavoro è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio, ed è quindi chiamato a realizzare un sistema per l’attuazione della sorveglianza, del controllo e della manutenzione delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti.
Scopo dell’attività di sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza, danno od impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio.
 
PER SAPERNE DI PIU'
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Gli idranti sono utilizzati nella protezione degli stabili svolgono la funzione di:
a) spegnimento e contenimento di incendi
b) raffreddamento della struttura interessata dall'evento;
c) dispersione di nubi di gas e vapori infiammabili.

Inoltre servono alla protezione attiva dei soccorritori tramite:
a) raffreddamento delle strutture;
b) formazione di barriere d’acqua nebulizzata.

 
le scelte che stanno alla base di quale tipologia di idrante da installare sono :
• tipologia dell’attività,
• natura dell'incendio che si andrebbe a sviluppare e la sua velocità di sviluppo, ad esempio deposito di carburanti o altro
• area da proteggere
• materiali da proteggere e loro struttura,
• presenza di personale formato in grado di intervenire adeguatamente
• costanza del rifornimento idrico
 
di seguito sono elencate alcune norme tecniche UNI che si seguono: 
8478 “Apparecchiature per estinzione incendi.Lance a getto pieno.Dimensioni, requisiti e prove”.
9485 “Apparecchiature per estinzione incendi.Idranti a colonna soprassuolo di ghisa”.
9486 “Apparecchiature per estinzione incendi.Idranti sottosuolo di ghisa”.
9487 “Apparecchiature per estinzione incendi.Tubazioni flessibili antincendio di DN 45 e 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 Mpa”.
9488 “Apparecchiature per estinzione incendi.Tubazioni semirigide di DN20 e 25 per naspi antincendio”.
10779 "Impianti di estinzione incendi. Reti di idranti. Progettazione, installazione ed esercizio".
 
 
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 Cosa significa REI?
 R, indica la stabilità intesa come attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l'azione del fuoco;
E, indica la tenuta ai fumi intesa come attitudine a non lasciare passare né produrre (se sottoposto da un lato all'azione del fuoco) vapori o gas caldi sul
lato non esposto.
I, indica l'isolamento termico inteso come attitudine a ridurre entro un certo limite di tempo la trasmissione di calore.
Una porta tagliafuoco REI120 quindi mantiene le caratteristiche sopra elencate per 120 minuti (2 ore)
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Di seguito uno schema riepilogativo dei controlli:
 
Tipo Attrezzatura
Controllo
(emestrale)
Revisione con sostituzione estinguente
(periodica pluriennale)
Revisione con collaudo serbatoio/bombola/manichetta
(periodica pluriennale)
ESTINTORE POLVERE
6 MESI
36 MESI
72/144 CE MESI (serbatoio)
ESTINTORE CO2 <= 2Kg
6 MESI
60 MESI
60/120 CE MESI (bombola)
ESTINTORE CO2 >= 5Kg
6 MESI
60 MESI
120 MESI ISPESL (bombola)
EST. IDRICO-SCHIUMA
6 MESI
18 MESI
72/144 CE MESI (serbatoio)
COMPLESSI IDRANTI
6 MESI
 
72 MESI (manichetta)
PORTE TAGLIAFUOCO
6 MESI